giovedì 22 novembre 2007

Viaggio a Capo Verde

Capo Verde, isole di mille emozioni e ricordi, lascia un segno nel cuore, lascia un segno in alcuni.
Siamo scesi dall’aereo verso le tre di notte e già un vento caldo ha percorso i nostri corpi ancora vestiti di panni semi-invernali, la mia stanchezza ha lasciato il posto ad un’incredula sensazione di spavento per quella terra così lontana dalla mia visione di mondo. La prima cosa che ho notato è stata la completa assenza di persone che di solito si affollano dentro un aeroporto, la completa mancanza di rumori riconducibili ad una vita fatta di movimenti e gesti, di carrelli di valige e famiglie che litigano, di code infinite di macchine fuori l’aeroporto. Cerco di non farmi sopraffare da pensieri che non si legano con le nostre esigenze, almeno di quel momento, dove dovevamo raccogliere le ultime energie per caricare le macchine e dirigerci verso casa. Salgo sul pick-up e subito uno strano odore invade tutti i miei organi, non era né profumo né puzza era qualcosa di totalmente diverso dagli odori che sono abituato a sentire di solito, era odore di Capo Verde. La distanza che ricopre l’aeroporto dalla casa non era molta ma il panorama che mi si presentava davanti era completamente buio, non si vedeva una luce e quasi nemmeno la strada, era deserto. Era ancora una volta una visione completamente nuova della vita. È strano come siamo completamente immersi nelle nostre vite frenetiche da non accorgerci che esiste anche qualcosa di diverso e come non percepiamo queste sensazioni, così si arriva in un posto completamente nuovo e si rimane stupefatti anche da una formica sul muro.
Arriviamo alle nostre case ancora totalmente immersi nella notte, ma già si percepisce la sabbia sotto i nostri piedi ed ancora sensazioni di non-controllo della situazione ed attimi di panico dentro il cervello. Ormai la stanchezza si fa sentire sul serio, non ci rimane che andare a dormire e finalmente cominciare questa vacanza.
La mattina ci svegliamo sul tardi, apro la porta e mi immergo in quel mondo che ancora non avevo visto di giorno; quello che mi si presenta davanti agli occhi è un’immensa distesa di dune bianche, un’isola che compare all’orizzonte e poi lo sguardo si perde verso il niente. Respiro l’aria calda di una mattina d’inverno, non riesco a credere di stare così lontano dalla civiltà e da qualsiasi forma di pensiero dettato da regole ben precise e non scritte, mi sento forse libero nel vedere le dune del deserto e sentire il rumore delle onde dell’oceano. Un sole alto scalda quella terra dimenticata da dio, faccio due passi in direzione del deserto, mi levo le ciabatte e con i piedi nudi cammino su quella sabbia così bianca che il riflesso fa chiudere gli occhi, in un momento mi sembra di vivere un’altra vita, forse anche di un’altra persona, non riesco a credere di essere lì, io, a Capo Verde, a gennaio, ci voleva.
Finalmente l’oceano, bello, troppo azzurro per essere vero, immenso. La spiaggia è enorme, infinita, leggermente intaccata da orme di piedi, fortunatamente la gente non è molta, almeno nel posto dove mi trovo io, sento un odore diverso, non è mare è oceano, così preciso e regolare quasi da non credere che sia vero, una massa d’acqua che si sposta in onde perfette verso riva. Sento una fitta al petto, mi giro intorno con lo sguardo e non c’è altro che deserto e mare, gente del posto che pesca o che pulisce le conchiglie, mi sento così piccolo in quella specie di parco giochi immenso che non riesco a credere che sia tutto rose e fiori.
Infatti non sono tutte rose e fiori, conoscendo meglio le persone che abitano lì capisco perché vorrebbero tutti andarsene da quel paradiso per turisti; la povertà è una presenza costante nella loro vita, vivono di turisti che gli fanno fare le cose al posto loro, come d’altronde è capitato a me. Un giorno siamo andati a comprare il pesce al pontile ed un ragazzo si è avvicinato e ci ha chiesto se ci serviva una mano, gli abbiamo risposto che volevamo comprare del pesce e lui è andato dai pescatori che rientravano con le barche, ha spinto e si è intrufolato per cercare di prendere il pesce migliore, ce l’ha pulito (ovviamente tenendosi le teste perché loro mangiano quelle) e ce l’ha portato, tutto questo per due euro.
La cosa stupefacente è che comunque vivendo in una miseria nera hanno sempre il sorriso stampato sulla faccia, non ce ne è uno che lo trovi un po’ imbronciato, tutti sono cordiali e socievoli, un po’ per approfittare del turista un po’ perché è proprio la loro natura. Un’altra caratteristica del loro modo di vivere è la tranquillità con cui fanno le cose, non esiste che entri in un bar prendi un caffè al volo e scappi via di corsa per fare qualcos’altro di corsa, lì no, non è così, lì ti metti seduto e dopo un po’ arriva la cameriera a prenderti l’ordinazione e dopo un po’ ancora arriva il caffè, ci vogliono minimo una ventina di minuti, sembra quasi che lo facciano apposta, invece è proprio la loro tranquillità interiore, nessuno va di corsa, nessuno ha fretta e soprattutto nessuno ha un gran che da fare. Quando cominci ad entrare nella loro mentalità, a fare tuo il loro modo di vivere, allora comincia la vacanza vera e propria, senti il corpo che si rilassa, la mente che si svuota, sembra quasi un sogno dal quale non ti vorresti svegliare, ma è l'ora di riprendere l'aereo... porcaccia
troia!



Questo video è stato girato in uno dei primi giorni quando non avevamo niente da fare e siamo andati in giro un pò per l'isola con le nostre jeep trovando posti dove non si vedeva anima viva nel raggio di chilometri.

4 commenti:

Redshine ha detto...

Grande!! Il viaggio a CV è stata veramente un'esperienza eccezionale!!!
sun... surf... windsurf... pirata... caipirinha! epoidinuovo... sun... surf... windsurf... pirata... caipirinha! epoidinuovo... sun... surf... pirata... finchè non restava che caipirinha! caipirinha! caipirinha! caipirinha!

Il compagnetto di stanza :-)
www.redshine.it

Redshine ha detto...

so che con questo commento ho rotto la poesia del tuo racconto, ma ti eri scordato delle cose importantissime :D

Unknown ha detto...

vi siete tutti dimenticati di una cosa....IL SUPERMERCATO....
EVVIVA I SUPERMERCATI

Redshine ha detto...

Giusto!!!!!! w i supermercati di CV!!!